17 ott 2009

La riforma della giustizia secondo mister B.

Stamattina leggendo "Il Corriere" ho trovato questa vignetta di Giannelli davvero eloquente.
Che ne dite?

16 ott 2009

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

di Robert Louis Stevenson

ovvero la tragica indissolubilità tra Bene e Male nella natura di ognuno di noi.
E' questa la grande scoperta di Stevenson, la grande dannazione laica, l'impossibilità di tenere separate le due entità dell'animo umano.
         
 "Benché profondamente duplice, io non ero affatto un ipocrita; tutt'e due i miei lati erano estramamente sinceri; io ero sempre me stesso, sia che mettessi da parte qualsiasi riserbo e sprofondassi nella vergogna, sia che mi affaticassi, alla luce del gorno, per il progresso della scienza o per il sollievo dai dolori e dalle sofferenze."

"L'uomo non è in verità unico, ma duplice...
 Era la maledizione del genere umano, il fatto che quei due elementi contrastanti fossero così legati insieme, che nel seno agonizzante della coscienza, questi due poli dovessero essere in continua lotta."

Questo il fulcro tematico del libro, ancora più sorprendente se consideriamo i tempi  in cui fu pubblicato: 1886, nel pieno dell'epoca vittoriana con tutti i suoi pregiudizi e perbenismi.
Leggere questo piccolo capolavoro è stato davvero un piacere. 
La struttura narrativa, la suspence, le atmosfere opache e poi quella descrizione dello sdoppiamento del dottor Jekill in mr Hyde ( = nascondere)che fa parte dell'immaginario di ogni lettore occidentale, ne fanno un capolavoro.

11 ott 2009

Il buio oltre la siepe



di Harper Lee

Ci sono libri di cui abbiamo "bisogno", libri che devono entrare nella vita di ognuno di noi e aiutarci a far propri i valori di una società civile.
Il buio oltre la siepe è uno di quei libri e non mi stupisce che in America sia il libro più letto dopo la Bibbia, nè che il sindaco di Chicago nel 2001 abbia acquistato migliaia di copie da distribuire nelle biblioteche invitando i cittadini a leggerlo.
E' stato scritto nel 1960, nel periodo segregazionista degli USA segnando il salto dal periodo buio razzista alla fase civile.
Narra la storia di un giovane nero che viene accusato della violenza su una ragazza bianca. Un avvocato, Atticus Finch, riesce a dimostrare la sua innocenza, ma il giovane viene ugualmente condannato e ucciso in un tentativo di fuga.
La voce narrante è quella della piccola Scout, figlia di Atticus e che farà da collante tra il mondo pieno di ipocrita e viziato da pregiudizi degli adulti e quello puro e autentico dei bambini.
E' un romanzo che tratta di razzismo, povertà, differenza di genere, di violenza, di amore, di relazioni fra persone nella società, di dicotomia tra apparenza e sostanza, tra vero e falso.
Con un linguaggio ironico e nello stesso tempo pietoso, divertente e commovente, riviviamo il mondo dell'infanzia che è in ognuno di noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte, con il suo percorso di crescita.

"Prima di tutto"- disse, "voglio insegnarti un semplice trucco, Scout, e se lo imparerai andrai molto più d'accordo con tutti: se vuoi capire una persona, devi cercare di considerare le cose dal suo punto di vista.."

E ancora

"Figliolo...volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare ugualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succede."

Giusto un assaggio della grandezza di questo libro.

Un libro fondamentale per la cultura americana ( e a proposito mi piacerebbe conoscere il parere di qualche statunitense che per sbaglio leggesse queste povere righe...) e che oggi difronte al nostro razzismo europeo, alle accuse affrettate verso i diversi, alle aggressioni contro gli stranieri, oggi sentiamo il "bisogno" di metterlo nelle mani dei nostri ragazzi.

5 ott 2009

Il Petruzzelli restituito



Sulle note di 'Casta diva' dalla 'Norma' di Bellini – l'opera rappresentata la sera dell’incendio del Petruzzelli il 27 ottobre 1991 – con la voce di Maria Callas, ieri 4 ottobre si è riaperto il Petruzzelli.
Nel silenzio generale suonano le note dell’inno di Mameli e poi quelle della 'Nona' di Beethoven, l'inno alla gioia. Quale migliore scelta per enfatizzare l'emozione di ritrovare il nostro teatro, dopo ben 18 anni.
Ecco qui una breve escursione, filmata e musicata, nella storia di un grande teatro che ritorna a vivere.
Come era, gli artisti che l'hanno fatto grande, il rogo e la rinascita. Buon ascolto

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