13 nov 2010

Coming back home/2

Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui
ma adesso forse ti puoi riposare
un bagno caldo e qualcosa di fresco
da bere e da mangiare

ti apro io la valigia mentre tu resti li
e piano piano ti faccio vedere
c'erano solo quattro farfalle
un po' più dure a morire ...

Adesso tì puoi riposare.
Hai salito scale, girato angoli, a volte camminato nel buio, nell'incerto. Ora è tempo di prendere fiato, disfare le valigie.
Sei partita ancora bambina con uno zaino rosso sulle spalle e una valigia troppo pesante da sollevare.
Non c'era mai tempo per salutarti come avrei voluto. Abbracci rubati, soffocati, spezzati da porte di treni  che ti strappavano da me.
Il  tuo sguardo da cerbiatto un pò spaventato mi parlava più della tua bocca determinata. 
Tornavi con odori nuovi, profumi di case nuove, a me estranee.
Tornavi come una meteora, la tua valigia sempre aperta accanto al letto, mai completamente disfatta, pronta per una nuova partenza, un viaggio nuovo.
 
Ma adesso, forse, ti puoi riposare.
 
Ti ho visto mettere ordine nel tuo armadio, riporre libri, appendere quadri, sistemare abat-jour, archiviare documenti.
Ti ho visto disfare la valigia.
Ti ho aspettato e sei tornata, Anna.

2 commenti:

Lia ha detto...

Il ritorno è l'arrivo al punto là dove tutto è cominciato...

Patty ha detto...

@Lia: bellissima espressione.
Come frecce lanciate verso la Vita.

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