11 ott 2009

Il buio oltre la siepe



di Harper Lee

Ci sono libri di cui abbiamo "bisogno", libri che devono entrare nella vita di ognuno di noi e aiutarci a far propri i valori di una società civile.
Il buio oltre la siepe è uno di quei libri e non mi stupisce che in America sia il libro più letto dopo la Bibbia, nè che il sindaco di Chicago nel 2001 abbia acquistato migliaia di copie da distribuire nelle biblioteche invitando i cittadini a leggerlo.
E' stato scritto nel 1960, nel periodo segregazionista degli USA segnando il salto dal periodo buio razzista alla fase civile.
Narra la storia di un giovane nero che viene accusato della violenza su una ragazza bianca. Un avvocato, Atticus Finch, riesce a dimostrare la sua innocenza, ma il giovane viene ugualmente condannato e ucciso in un tentativo di fuga.
La voce narrante è quella della piccola Scout, figlia di Atticus e che farà da collante tra il mondo pieno di ipocrita e viziato da pregiudizi degli adulti e quello puro e autentico dei bambini.
E' un romanzo che tratta di razzismo, povertà, differenza di genere, di violenza, di amore, di relazioni fra persone nella società, di dicotomia tra apparenza e sostanza, tra vero e falso.
Con un linguaggio ironico e nello stesso tempo pietoso, divertente e commovente, riviviamo il mondo dell'infanzia che è in ognuno di noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte, con il suo percorso di crescita.

"Prima di tutto"- disse, "voglio insegnarti un semplice trucco, Scout, e se lo imparerai andrai molto più d'accordo con tutti: se vuoi capire una persona, devi cercare di considerare le cose dal suo punto di vista.."

E ancora

"Figliolo...volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare ugualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succede."

Giusto un assaggio della grandezza di questo libro.

Un libro fondamentale per la cultura americana ( e a proposito mi piacerebbe conoscere il parere di qualche statunitense che per sbaglio leggesse queste povere righe...) e che oggi difronte al nostro razzismo europeo, alle accuse affrettate verso i diversi, alle aggressioni contro gli stranieri, oggi sentiamo il "bisogno" di metterlo nelle mani dei nostri ragazzi.

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