10 feb 2010

Foibe: la morte nascosta


"La Repubblica italiana riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale..."
(legge 30 marzo 2004 n. 92)

Foibe ovvero voragini del suolo carsico usate come fosse comuni durante l'immediato secondo dopoguerra per mostruosi delitti politici, esecuzioni sommarie, pulizie etniche, ma anche per risolvere in modo drammatico le proprie vendette personali, i propri rancori. Persone legate assieme con il filo spinato, fatte precipitare nelle voragini e lasciate morire lentamente: infoibate, appunto. Morti che si volevano nascondere nelle viscere della terra affinchè non venissero mai ritrovate, buttate nelle cavità del suolo carsico come rifiuti ingombranti.
Foiba è simbolicamente una morte nascosta.
E' una pagina buia della nostra storia, una ferita lasciata aperta dal silenzio.
 Ma la storia fatta di silenzi, di falsificazioni, di mistificazioni non è maestra di vita. Nè i silenzi possono far parte di istituzioni democratiche. Non si può nè si deve dimenticare il significato di quegli eventi drammatici. La rimozione storica di fatti delittuosi è la preparazione a sciagure future. E nello stesso tempo si deve respingere ogni tentativo di strumentalizzare quella pagina buia al fine revisionista di attenuare o confondere le responsabilità storiche.
Il giorno del ricordo deve essere l'occasione per affermare che la storia non può essere strumentalizzata per lotte politiche; la storia è parte dell'anima di un popolo, senza amnesie, senza silenzi.
La storia deve essere memoria condivisa.
Giorno del ricordo affinchè i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati.

Qui per saperne di più: questo e altro ancora

1 commento:

Mario ha detto...

Grazie per il tuo commento, hai davvero ragione, la storia non può essere oggetto di mistificazioni, i fatti sono fatti, certo ognuno poi può leggerli ed interpretarli come vuole ma l'evento in sè deve rimanere tale. Basta silenzi.

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