9 mar 2009

David Golder


di Irène Némirovsky
E' il racconto del declino di un ricco e cinico uomo del mondo della finanza ebraica, David Golder.
Golder è un cognome che sembra contenere il destino di un uomo interessato solo all'oro, al denaro. I soldi sono il fulcro su cui poggia ogni cosa, ogni rapporto, azione, legame umano.
Pur odioso, Golder risulta tuttavia meno ripugnante di chi, come l'avida e calcolatrice moglie Gloria o la bella e fatua figlia Joyce, lo usa solo per fare cassa.
Ambientato nell'Europa degli anni Venti, nella Costa Azzurra popolata dall'alta borghesia di spregiudicati uomini d'affari, di figlie viziate e belle, mogli avide con pesanti collane di perle, amanti belli e poveri, David Golder è un romanzo crudo e feroce.
Una scrittura asciutta, intensa, dialoghi straordinariamente incisivi.
Difficile dimenticare personaggi così abilmente scolpiti, scene così dinamiche, cinematografiche.
Tanto, tantissimo talento in una scrittrice poco più che ventenne. Finora non avevo letto nulla della Némirovsky, sono stata felice di aver iniziato con questo romanzo e so per certo che continuerò a leggere le sue opere.


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