16 feb 2010

L'arte della gioia

di Goliarda Sapienza

E' la storia di Modesta, donna siciliana nata il 1° gennaio 1900 (la cui vita di emancipazione sta  forse a rappresentare simbolicamente l'emancipazione della donna del '900?) sotto i peggiori auspici essendo nata in un ambiente degradato e poverissimo, ma che riesce a cambiare il proprio destino diventando ricca, colta e persino principessa.
...destino: una volontà inconsapevole di continuare quella che per anni ci hanno insinuato, imposto, ripetuto essere la sola giusta strada da seguire. (pag. 122)
Tutto il romanzo, le dinamiche relazionali, i fatti, i personaggi convergono sulla figura di Modesta dall'età di 4 anni fino alla soglia della vecchiaia.
L'arte della gioia ha acceso l'entusiasmo di molti critici, soprattutto francesi, spagnoli e tedeschi e in questi ultimi anni anche italiani.
E' stato paragonato al Gattopardo, è stato definito il grande romanzo italiano del Novecento, il che tutto sommato mi sembra davvero esagerato.
Bello il messaggio dell'emancipazione, della donna in particolare e dell'umanità in generale, attraverso la cultura; bellissima, quasi poetica la presenza e l'amore per il mare che danno corpo a delle pagine davvero suggestive; belli anche i passaggi narrativi nel passato, quello scivolare nei ricordi di Modesta.
Però il romanzo manca di quel carattere di universabilità e verità che, a mio avviso, fa di un testo bello un classico.
Sin dalle prime pagine Modesta  è un personaggio esagerato, sopra le righe, troppo melodrammatico per essere credibile. Più un personaggio da soap opera che da grande romanzo classico. Poco più che bambina subisce lo stupro dal padre, mette fuoco alla madre e alla sorella sterminando l'intera famiglia, da ragazzina è responsabile della morte di due donne, guarda caso sue benefattrici, da giovane donna è la mandante di tre omicidi, da vera boss mafiosa e tutto questo senza che nessuno le chieda conto.
 Del resto secondo Modesta "La felicità è un diritto" e bisogna avere "astuzia e crudeltà per lottare" (p.520).
Troppo precocemente calcolatrice e spietata, unica burattinaia in un mondo fatto di sbiadite comparse; un po'  Rossella O'Hara per la sua civettuola capacità di cavarsela sempre manovrando la vita altrui, un po' Lady Chatterley per il  legame erotico con il gabbellotto Carmine alle sue dipendenze.
Noiosissimi i lunghi dialoghi che in realtà non sono altro che tediosi monologhi, in quanto non c'è dialettica, non ci sono dinamiche relazionali, in realtà sono solo un infelice  mezzo per fare propaganda del proprio credo.
L'arte della gioia è un bellissimo titolo, ma poco coerente: non ci si può esercitare nell'arte della gioia se non si ama con passione qualcuno o qualcosa. E Modesta non ama nessuno, non dà gioia, ubbidisce solo alla volontà del suo corpo a costo anche della vita altrui. Il mestiere di campare sarebbe stato un titolo più onesto.
Comunque questo romanzo ha il pregio di non lasciare indifferenti, sia che lo si ami sia che non lo si apprezzi resta tuttavia un libro che spinge il lettore a prendere  comunque una posizione.
 Il che non è poi poco.


Link per saperne di più: Stampa Alternativa

2 commenti:

http://marzia.wordpress.com/ ha detto...

Approdo tramite Stefania Mola e mi fa piacere aver seguito questa pista: mi piace la recensione di un romanzo che abborderei volentieri anche subito, se non fosse che ho altri due libri per le mani.
Vedo tra i tuoi preferiti anche il mio libro adorato ("Memorie di Adriano") e pure quella storia della Ucrìa che mi affascinò e del quale ho persino comprato la riproduzione cinematografica: ti l'hai vista?
Notte serena :)

Patty ha detto...

@ Marzia
il blog di Stefania Mola è indubbiamente fonte di riflessione e arrichimento ed è un onore per me che sia stato via di transito verso il mio blog.
Grazie del tuo commento.E'sempre emozionante condividere la passione delle buone letture. I libri da te citati occupano un posto d'onore nella mia libreria. Purtroppo non ho visto la riproduzione del romanzo della Ucrìa, ma spero di rifarmi presto.Seguirò il tuo suggerimento
Un saluto :)

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